Cartuccia a pallottola per pistola modello ’74 ed ’89
Il revolver modello 1889, che andò a sostituire il modello 1874, ne conservò il munizionamento. Le due armi sparano quindi la medesima cartuccia, che a dispetto del nome (Ordinanza Italiana cal. 10,35 o – anche – cal. 10,4) non ha pertanto origini italiane, ma francesi, essendo stata messa a punto per il revolver Chamelot-Delvigne.
Le caratteristiche della munizione originale, caricata a polvere nera, sono le seguenti:
· Pallottola in piombo del peso di 11,6 g e lunga 15 mm
· Bossolo in ottone di forma tronco conica e fondello rimmed, lungo 22,6 mm e contenente 1,3 g di polvere nera a grana fine
· Percussione centrale
· Lunghezza totale 32,25 mm
· Peso totale 18,3 g
A partire dal 1890 le cartucce vengono caricate con balistite. Ciò determina una riduzione del volume della polvere, che consente di realizzare le munizioni con un bossolo più corto, di soli 21 mm di lunghezza. Ciò nonostante, fra la palla e la polvere restava uno spazio vuoto, che veniva colmato con un batuffolo di cotone. La pallottola è un po’ più leggera (11,3 g), rivestita da un involucro di ottone (blindata) e munita di anello di forzamento (già presente nella versione a polvere nera). Questa cartuccia è ufficialmente denominata come modello 90.
Erano anche prodotte cartucce a salve o da manipolazione, queste ultime prive di innesco e con palla in legno.
La produzione è avvenuta presso il Reale Pirotecnico di Torino, il Reale Pirotecnico di Bologna ed il Laboratorio Pirotecnico di Capua, nonché – per il mercato commerciale – presso le ditte Leon Beaux e Fiocchi, che l’ha avuta in catalogo fino al 2015.
In sostanza, si tratta di un bel “cartuccione” che, in accordo con la tendenza dei suoi tempi, si inserisce nel gruppo delle munizioni con palla “lenta e pesante” piuttosto che in quello delle “veloci e leggere”, che però stavano avanzando rapidamente e sarebbero culminate, entro alcuni anni, nella messa a punto del 9 Parabellum. Caratterizzata da un potere d’arresto indubbiamente buono, ai fini dell’impiego pratico è tuttavia considerata da decenni obsoleta.
NOTA: I dati riportati in questa scheda NON SONO ASSOLUTAMENTE DA RITENERE INDICAZIONI UTILI AI FINI DI UN’EVENTUALE RICARICA, in quanto tratti dalla letteratura e non sottoposti ad alcuna verifica.